Attualità

Dom. 11-6-17 (Boldrini)

Che dire del pasticciaccio brutto compiutosi in questi giorni? Il sottoscritto, umile grillo parlante osserverebbe quanto segue:
1. Un esito positivo è che cade ormai del tutto l’ipotesi di un anticipo delle elezioni nel prossimo settembre. Gli anticipi sono scommesse molte volte perdenti, come insegna quanto capitato alla May in Inghilterra. Se invece si attendono le scadenze di legge, nessuno potrà poi mordersi le dita;
2. Tutto è dipeso dal voto segreto su un emendamento minore e di natura tecnica. Mai possibile che si conceda ai deputati un simile ingiustificato diritto? Il voto segreto dovrebbe essere concesso solo di fronte a questioni di carattere etico e religioso. Che cosa ha permesso di accordarlo in questa minima occasione? Si sa che nel segreto del pulsante compaiono, per miserabili ragioni, i franchi tiratori. C’è stato arbitrio da parte della Boldrini nel concederlo? Si deve supporre una qualche malizia in lei, la segreta volontà di far naufragare una fragile intesa?
3. Ma al di là delle accuse tra le varie parti non si vede alternativa a un possibile attendere il calmarsi delle acque e il ritornare all’accordo già raggiunto, Se i Cinque stelle non ci stanno, si può sperare in una maggioranza con Forza Italia. Sono inutili le ramanzine, questa volta ci si è messo perfino Napolitano, pronte a o biettare che per questa via si sarà obbligati a governi di coalizione. Non si vede proprio, nell’attuale quadro, come si possa arrivare a un governo di sinistra. Si sta acclamando il caso di Macron, ma le elezioni che avvengono proprio oggi, daranno vincente proprio una fusione tra i due fronti, un cocktail tra destra e sinistra moderate, purtroppo con più parti della prima rispetto alla seconda, null’altro. Perfino la May ha rischiato di dover accedere al compromesso, evitato solo con ricorso a una sparuta decina di deputati traditori delle pofonde ragioni indipendendiste dell’Irlanda del Nord;
4. Renzi si guardi bene da Pisapia, subdolo, ipocrita personaggio che ha manovrato abilmente per sottrarsi al controllo renziano e ora è il suo principale sfidante, nel tentativo di allestire un fronte capace di mettere assieme i cocci delle varie sinistre, pscando anche dentro al Pd, con un incerto e titbante Prodi che sta facendo pari o dispari se balzare in quel carro smontando decisamente la tenda al fianco del Pd. O meglio, come già dicevo domenica scorsa, condizione primaria per il progetto fusionista di Pisapia è che Renzi si suicidi, si ritiri davvero a vita privata;
5. Tra i pregi della legge elettorale messa assieme con tanta fatica, e che dunque non può cadere al primo incespicamento, resta da confermare lo sbarramento al 5%. Sarebbe deleterio abbassarlo al 3%, facendo rinascere i famigerati cespugli. L’unica cosa onesta e meritevole che Pisapia possa fare, invece di falciare l’erba sotto i piedi di Renzi, sarebbe di portare al superamento di quel limite un fronte unitario di sinistra antirenziana, così come Alfano a sua volta dovrebbe tentare di superare lo sbarramento riunendo le varie forze di centro.

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