Letteratura

Andrea Vitali, un metodo molto dubbio

Ho trovato di particolare banalità il recente romanzo di Andrea Vitali, “Il metodo del Dottor Fonseca”, provando una certa meraviglia nel vedere che è stato accolto da Einaudi Sile libero, ramo editoriale un tempo molto raffinato e anticipatore, ora, mi pare, un po’ troppo sensibile a esigenze di mercato. C’è il solito giornalista investigatore che ben conosciamo, alle prese con un dirigente che lo rampogna ad ogni passo. In questo caso il capo presuntuoso viene detto Il Maiale, e diciamo pure che è uno dei pochi aspetti apprezzabili dell’opera, non tanto per il nomignolo che gli appioppano i dipendenti, quanto per il fatto che gli attribuiscono un membro attorcigliato al modo di un cavatappi. Il nostro reporter è inviato in una landa montana, Spatz, sospesa in una terra di nessuno, ma con un’impronta che può far pensare alla Svizzera romanda, tanto da evocare gli spettri dei racconti, ma ben più abili, di un Dürrenmatt. In quel luogo sospeso nel nulla ci sarebbe stato un misterioso delitto, un giovane ammalato di nervi, forse autistico, avrebbe ucciso la pur amata sorella, con cui conviveva in solitudine, avendo perso i genitori. Devo dire che un aspetto ancora accettabile è l’aria di vacanza con cui si svolge l’ispezione del nostro reporter, in un albergo alla buona, dove però si fanno manicaretti a base di capriolo o di coniglio. Ci viene voglia di annusare quei piatti golosi, che per sua fortuna il protagonista può gustare davvero, tentando anche di spartirli in compagnia dell’unico altro ospite di quella locanda fuori mano, tale Ermini, inappetente, sconsolato, presente sul posto perché al confine sorge una clinica misteriosa in cui è ricoverato il fratello. Naturalmente si subodora subito che in quell’ospedale sospeso tra cielo e terra si consumano delitti orribili, applicando appunto il metodo del dottor Fonseca, come dice il titolo. C’è da giurarlo, in quella fosca clinica si rottamano i malati che vi trovano ricovero, e poi gli organi espiantati vengono spediti in varie destinazioni seguendo le richieste di mercato. Ma il nostro Vitali non riesce a immergere questa attività criminosa nel clima di orrore che le dovrebbe convenire, basti pensare che i messi, gli inservienti del cupo commercio altri non sono che il postino del luogo, lo stesso albergatore, un poliziotto corrotto. Insomma, si spediscono fegati e cuori come pacchi dono natalizi, come salami o formaggi. Visto che la vicenda non si regge sulle sue gambe con qualche rispetto della buona verosimiglianza, Vitali chiede aiuto alle arti magiche, al dono della telepatia, con cui per esempio comunicano tra loro i due fratelli, ma ne è capace pure il misterioso ospite della locanda, Ermini. Quanto al dottor Fonseca, il turpe manovratore di quel commercio di organi, egli ha usurpato il ruolo di un autentico maestro sopprimendolo e prendendone l’identità, e credendo anche di aver allevato un perfetto complice in un giovane dottorino, tale Massenti, che però si è innamorato della ragazza, il che porta a far naufragare il “metodo” così ben organizzato. Naturalmente il nostro reporter capisce tutto, e vorrebbe portare nel mondo civile le sue scoperte, ma quando entra nell’ auto per discendere a valle, commette l’errore fatale che suppongo ogni lettore saprebbe scongiurare, semplicemente guardandosi alle spalle, facendo attenzione che sul sedile posteriore non ci sia un viaggiatore abusivo. Ma questo c’è, e narcotizza i sensi del nostro cronista, che farebbe una brutta fine se non ci fosse il chiaroveggente Ermini che riesce a far venire aiuti in suo soccorso. Per un ultimo confronto con esito disastroso nei confronti di Vitali, pensiamo come su qualcosa di simile, un’indagine su foschi delitti provinciali, si sia mosso con ben altra abilità Pupi Avati, nel suo “Archivio del diavolo”, tanto da indurmi a ritenerlo degno di partecipare alla prossima selezione dello Strega. Per il prodotto di Vitali invocherei piuttosto un rogo igienico e liberatorio.
Andrea Vitali, Il metodo del dottor Fonseca. Einaudi stile libero, pp. 187, euro 16,50.

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