Attualità

Renzi: una perfetta linea di condotta

Me ne sono andato dall’Italia, per una breve permanenza in Colombia, come ho detto altrove, quando sembrava che il problema capitale, ossessivamente incombente, fosse quello relativo alla legge sulle unioni civili. In materia, lo si vada a leggere, avevo sbeffeggiato il “gufo” Ignazi che si era permesso di vaticinare che il governo Renzi rischiava grosso, nell’affrontare quel passo. Io invece mi ero permesso di osservare che non era affatto così, che anzi Renzi ne poteva uscire del tutto a suo agio, con varie vie da percorrere, o tentando di portare a casa un ampio bottino, se i Cinque stelle fossero stati minimamente affidabili, o invece rifugiandosi nella maggioranza e semplicemente rinunciando al momento al passo ulteriore della “step children adoption”. Così è stato, con vari vantaggi, dell’aver fatto apparire una volta di più quanto siano appunto inaffidabili i Cinque stelle, aspetto deteriore di un populismo sfacciato che cerca dappertutto di portare a casa un facile successo d’immagine, anche contro ragioni di sostanza. Il che del resto trova pronta eco in Spagna, dove i colleghi dei nostri sfacciati populisti stanno sabotando la possibilità di un governo di sinistra col PSOE, come del resto qui da noi avevano troncato sul nascere le giuste ambizioni in tal senso alimentate dal povero Bersani, portandolo alla rovina. Non resta che augurarsi che presto un’opinione pubblica troppo svagata e facile ai richiami esteriori decida di allontanarsi da questi seminatori di false speranze. Ora che si delinea il matrimonio tra “Repubblica”, “Espresso” e “Stampa”, ci sarà da vedere come si comporterà la squadra dei gufi appollaiati su quelle pagine, e cioè appunto i vari Ignazi e, ancora di più, i Da Milano e il massimo Scalfari. Sarà un cartello per avversare il renzismo? Ma a quale pro? O sarà invece la “Stampa” a esercitare un influsso moderatore?
Come un abile sciatore che sa sempre affrontare le gobbe del terreno assumendo la posizione più giusta, Renzi sta navigando bene pure nel mare accidentato della questione libica, sulla quale vorrei che i tanti pensosi ospiti della Gruber e di altri salotti televisivi ci dicessero se per caso è in atto qualche strumento che funzioni da deterrente contro le invasioni dei poveri migranti attraverso le carrette che appunto partono dal suolo libico. E’ il mare grosso che al momento blocca queste funeste operazioni, o invece è intervenuto qualche freno o impedimento, e se sì, di quale natura? Certo è che ora i rapporti su naufragi, morti, disastri sembrano riguardare solo lo specchio d’acqua tra la Turchia e le isole greche, ma forse che il mare da quelle parti imperversa un po’ meno? Eppure fa le sue vittime, il che però su quel fronte non sembra agire da deterrente. Infine, per carità, la si smetta di insistere sulla necessità di procedere all’identificazioni dei migranti, come fosse facile saperne le nazionalità e età e altro, e soprattutto cessi l’inutile pretesa di riportarli a casa loro, una casa che non esiste più, e dunque, chi li riceve sul suo suolo, al momento se li deve tenere, sperando solo nella magra possibilità che altri Paesi ne accettino quote consistenti.

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