Attualità

Dom. 17-4-22 (Le colpe dell’UE)

Questa settimana devo ripetere più o meno quanto dicevo la volta scorsa. Biden di nuovo è sceso nei miei giudizi, mi era piaciuto il suo andare a mangiare tranci di pizza assieme ai suoi soldati ai confini dell’Ucraina, ma ora sta facendo un gioco da cui la UE si deve distaccare, lui vuole che Putin si impantani sempre più nella guerra, tanto, da una enorme distanza di sicurezza, non paga alcuno scotto a fare la faccia feroce. Questa invece non conviene affatto a noi, che al contrario dovremmo trattare col leader russo. Si dirà che siamo ormai bruciati per ogni trattativa diretta, e invece abbiamo un’arma eccezionale. Dovremmo promettere a Putin che se accetta di trattare con noi toglieremmo subito le sanzioni al suo Paese. A trattare dovrebbe andare un Macron, che spero esca vincitore dal ballottaggio della prossima domenica, e il cancelliere tedesco, e un Draghi che deve ritrovare il suo prestigio europeo invece di farsi impantanare nelle dispute di corto respiro del cortile di casa nostra. In questo incontro diretto dovremmo  stabilire quello che a Putin si può concedere, esercitando anche una pressione su Zelensky perché non si faccia ringalluzzire troppo dal successo della sua immagine pubblica. Trovo giusto che la Russia pretenda il controllo delle due regioni del Donbas, e beninteso della Crimea, Zelensky la faccia finita di mantenere rivendicazioni in questo senso, che implicherebbero nuove stragi del povero popolo ucraino, la vera vittima dei successi di immagine del suo leader. Resta pendente la questione di Mariupol, forse meglio non cederla ai Russi, che peraltro non ne hanno mai fatto richiesta esplicita. Come già detto, si potrebbe consigliare all’Ucraina di mettere nella costituzione la legge contro la ricostituzione e anche la celebrazione del passato regime nazista. E si può pure concedere lo scioglimento della brigata Azov, sospetta di filo-nazismo.   Si potrebbe pure aggiungere nel pacchetto l’impegno a consigliare a Svezia e Finlandia una deroga alla richiesta di entrare al più presto nella Nato. Questo perché un Putin convinto ad accontentarsi di quanto detto sopra e a far finire la guerra spaventerebbe meno, o non per l’immediato. E dovremmo anche cessare con le stupide minacce di trascinarlo davanti a un tribunale. Chi eseguirebbe un mandato d’arresto  a suo danno? Del resto, il Manzoni ci ha insegnato bene gli orrori conseguenti a  una calata di barbari, quindi inutile starsi a meravigliare se l’invasione dei russi ha portato uno strascico di morti, stupri, violenze. Questo è l’immancabile accompagnamento di ogni guerra, per cui quello che conta è di farla cessare al più presto.

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