Attualità

Lunediale 5-3-18 (dopo le elezioni)

Purtroppo nelle votazioni di ieri 4 marzo le cose sono andare nel modo peggiore per il PD, al di sotto delle previsioni più nere, ma anche una forza moderata e di destra come FI non ha ragione di rallegrarsi. E’ stato un voto irrazionale che ha premiato paure e sospetti, per l’ingrossamento della Lega ha funzionato la paura verso l’ingresso degli extra-comunitari attraverso gli sbarchi e i maldestri piani di accoglienza e integrazione, ma senza fornire solide ricette alternative. Ributtare a mare chi cerca scampo sui gommoni? E’ una situazione che alla coscienza umanitaria del nostro Paese ripugna. Rimpatriare le migliaia di non aventi diritto? Ma come, dove, in quali tempi e quantità, quesiti senza risposta. I Cinque Stelle sono stati premiati dai milioni di giovani senza lavoro e prospettive, ma quali sono le loro ricette compensative? Sopra di tutto domina una questione, come fare un governo con i debiti numeri parlamentari? Un bel problema per Mattarella. Ritengo che una soluzione regolare con maggioranza garantita non sia raggiungibile, ci vuole allora un governo del presidente, alla ricerca di un voto che lo regga, magari affidato a una personalità al di fuori della mischia. Per una proroga di Gentiloni temo che non ci siano i numeri, Lega e Pentastellati non lo permetterebbero. E poi, appena possibile, ritornare al voto, basterebbe riformare il Rosatellum scegliendo un proporzionale puro. L’adozione seppur parziale dei collegi uninominali da parte del PD è stato un inspiegabile gesto di suicidio, dato che ben sapevano di non avere una solida coalizione alle spalle. Un proporzionale puro consentirebbe di scindere i destini dei berlusconiani da quelli di Salvini, non credo che il leader dei primi abbia gradito vedersi superato dall’ostico e ipotetico compagno di via. Sarebbe forse possibile rabberciare una maggioranza che conduca un simile minimo ritocco alla legge elettorale, cancellando la quota dei collegi uninominali. Poi, una nuova prova di voto, nella speranza che i votanti di ieri, risultati in preda a istanze irrazionali, rinsaviscano e correggano il tiro. Quanto ai destini interni di casa Pd, senza dubbio la posizione di Renzi è compromessa, protetta però dall’esito miserevole degli oppositori di LEU; riesce molto difficile che la loro fuoriuscita, certamente propiziata da Renzi, abbia costituito il dato disastroso che ha inficiato le sorti del Pd. Anche qui, ci potrebbe stare un segretario super partes con l’incarico minimo sia di dimostrare l’ingovernabilità, o solo provvisoria e a termine, di un governo del Presidente, per andare di nuovo a elezioni, dopo essersi sbarazzati del disastroso Rosatellum.

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