Attualità

Dom. 12-3-23 (Lollobrigida)

La gita dell’intero governo sul luogo della sciagura dei migranti non meriterebbe un commento, solo una deprecazione come atto tardivo e inutile. Bastava che la Meloni avesse fatto, pur fra tanti impegni, una sua presenza personale, senza quel macchinoso e costoso trasferimento dell’intero governo, cui gli stessi abitanti della piccola località hanno assistito con stupore e sorpresa. Purtroppo il guaio è che non ne sono venute utili decisioni, se non quella di applicare agli scafisti appesantimenti di pene, quasi nulla per il resto. Per fortuna il Lollobrigida, che si dice molto vicino alla premier, ha fatto una ammissione decisiva, che cioè noi abbiano bisogno dei migranti, come forze-lavoro e capacità di riempire le culle, contro la perdita di natività delle nostre società mature. Lollobrigida è arrivato a stimare per eccesso un simile bisogno di forze esterne, fissandolo a mezzo milione di unità annue, che a tutti è sembrato eccessivo. Ma il principio è giusto e sacrosanto, Come però applicarlo? Pare che resti in vigore la decisione dell’UE di versare a Erdogan un congrua somma perché faccia argine all’emigrazione dall’Est, per cui ha perfino qualche ragione il ministro Piantedosi quando dice che non si vede perché i migranti dall’Est abbiano affrontato la traversata del mare in condizioni precarie, meglio sarebbe stato per loro affidarsi alla protezione su pagamento che la Turchia dovrebbe assicurare. Se questa è simile ai lager libici, cioè talmente malvagia da rendere preferibile affrontare il rischio delle rotte marine, si dovrebbe protestare col committente-pagante, chiedendogli di assicurare condizioni migliori. Quanto a noi, dovremmo riuscire a istituire in Libia o in Tunisia delle zone franche, magari sotto il controllo dell’ONU, dove i candidati alla migrazione potrebbero concentrarsi in attesa dell’applicazione di trasferte umanitarie. Oppue, come vengo dicendo da tempo, la UE versi a noi un corrispettivo di quanto paga per arginare gli afflussi da Est, il che ci dovrebbe permettere di istituire dei luoghi di accoglienza dei profughi a regola d’arte, evitando che questi ne escano come da un colabrodo andando a infestare le nostre città, o ammassandosi alle frontiere per cercare di entrare in Francia o in Germania. A questi contenitori le varie aziende, e i vari Paesi, potrebbero attingere le presenze utili per far andare avanti le loro economie e le loro anagrafi di nascite. Al momento, su una simile questione di grande momento, la Meloni non ha dato buona prova di sé, ma ovviamente all’opposizione non basta

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