Attualità

Dom. 16-10-22 (anti.referendum)

Nel momento in cui scrivo si sta votando alla Camera per l’elezione del Presidente di quel ramo del parlamento, non dovrebbero esserci sorprese, sembra che la dissidenza, o il ricatto di Berlusconi siano cessati, dopo aver strappato qualche ministero in più. Non ritengo neppure che si debba dedicare molto spazio all’episodio di ieri, di quel blocco di senatori dell’opposizione che hanno salvato l’elezione di  La Russa. Non credo che ci sia stato nessun calcolo di qualche gruppo organizzato, quei voti a suo favore sono stati solo l’effetto di amicizie e contatti personali, non fanno storia, se non per testimoniare della fragilità dell’attuale governo, e per deprecare ancora una volta i mali del Rosatellum. Come già detto, se si fosse votato col proporzionale, i due blocchi sarebbero risultati molto vicini, causando a Mattarella qualche problema nel designare la guida del governo. Voglio invece dire la mia su quanto è accaduto in Ucraina, dove risulta sempre più la necessità di mettere un freno a Zelensky. L’attentato al ponte che unisce la Crimea al territorio russo non vedo da che parte posa provenire, se non da qualche commando ucraino. Ma è un gesto che, per usare una similitudine esplicita, sarebbe, per il governo ucraino, come andare a colpire con una randellata un nido di vespe. Ovvio che poi non ci possiamo meravigliare se le vespe sciamano fuori e vanno a pungere l’aggressore, come hanno fatto i razzi russi andando a colpire tanti obiettivi della controparte che in precedenza sembravano aver rispettato. Per arrivare alla pace, a parer mio c’è solo la via da me proposta nel precedente blog, che l’esercito ucraino, man mano che riconquista lembi del proprio suolo, faccia votare alla popolazione un anti-referendum, di riconfermata adesione all’Ucraina, ma il tutto accompagnato dalla ferma assicurazione di concedere alle comunità russofone il diritto di parlare la loro lingua, assieme ad altri giusti diritti. E’ troppo poco per la Russia? Ma l’Occidente in una trattatuva seria potrebbe promettere alla Russia, se accetta questo successo limitato, la cancellazione  delle sanzio

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