Attualità

Dom, 22-1-23 (la cattura)

Scommetto che, se si facesse un referendum tra persone normali, la maggioranza non crederebbe che, a proposito della cattura di Messina Denaro, le cose siano andate secondo la versione ufficiale, così come i dubbi erano stati sollevati pure dalle catture di Riina e di Provenzano. In ogni caso, non è un onore per tutte le nostre forze pubbliche, magistratura, polizia eccetera, aver permesso che questo capo della mafia rimanesse uccel di bosco per trent’anni. A posteriori si dice che i grandi capi non si possono allontanare dal loro territorio, in quanto devono continuare a controllarlo, esserne protetti, con lusinghe o minacce. E dunque, proprio non si vede perché le forze dell’ordine non avessero fatto idagini a tappeto a Castelvetrano e luoghi vicini per scovare il latitante. Ovviamente tutti i vicini “sapevano”, non si possono costruire stanze blindate, come Meessina Denaro aveva nei suoi vari covi, senza l’intervento di maestranze ad hoc, chiaramente visibili. Il delinquente era circondato da un’omertà dettata da paura, da tornaconto, e forse anche da ammirazione, come verso un eroe popolare, un Robin Hood. Pare che i giovani abbiano applaudito a quella cattura, può darsi, ma molti di loro temo che abbiano visto un eventuale reclutamento in quella squadra come una meta attraente, invidiabile. Non parliamo poi di un intero anno di cure in un istituto privato sotto falso nome, con costi altissimi di degenza e di intervento, E dunque, non bastava certo presentarsi sotto falso nome, la proprietà dell’istituto, avrà senza dubbio indagato per accertarsi se quel paziente era solvibile o meno. Del resto, mi sembra che inevitabilmente il direttore di quella clinica sia sato posto sotto inchiesta. E poi, c’è quella cattura troppo lubrificata, a tanto criminale non si mettono neppure le manette, lui si lascia prendere docilmente. Pare che in uno dei suoi covi siano stati trovati degli indirizzi, ma probabilmente sono solo di amanti o di ristoranti o di boutique, prima della resa in genere i covi vengono svuotati di documenti utili a un proseguimento delle indagini. Stiamo pure al gioco, facciamo i rallegramenti a questa “brillante” operazione di polizia, però si mettano dei paletti. Non so bene quanti siano oggi i latitanti di importanza, si ponga agli inquirenti un termine per scoprirli, o in alternativa li si minacci di andare   Scommetto che, se si facesse un referendum tra persone normali, la maggioranza non crederebbe che, a proposito della cattura di Messina Denaro, le cose siano andate secondo la versione ufficiale, così come i dubbi erano stati sollevati pure dalle catture di Riina e di Provenzano. In ogni caso, non è un onore per tutte le nostre forze pubbliche, magistratura, polizia eccetera, aver permesso che questo capo della mafia rimanesse uccel di bosco per trent’anni. A posteriori si dice che i grandi capi non si possono allontanare dal loro territorio, in quanto devono continuare a controllarlo, esserne protetti, con lusinghe o minacce. E dunque, proprio non si vede perché le forze dell’ordine non avessero fatto idagini a tappeto a Castelvetrano e luoghi vicini per scovare il latitante. Ovviamente tutti i vicini “sapevano”, non si possono costruire stanze blindate, come Meessina Denaro aveva nei suoi vari covi, senza l’intervento di maestranze ad hoc, chiaramente visibili. Il delinquente era circondato da un’omertà dettata da paura, da tornaconto, e forse anche da ammirazione, come verso un eroe popolare, un Robin Hood. Pare che i giovani abbiano applaudito a quella cattura, può darsi, ma molti di loro temo che abbiano visto un eventuale reclutamento in quella squadra come una meta attraente, invidiabile. Non parliamo poi di un intero anno di cure in un istituto privato sotto falso nome, con costi altissimi di degenza e di intervento, E dunque, non bastava certo presentarsi sotto falso nome, la proprietà dell’istituto, avrà senza dubbio indagato per accertarsi se quel paziente era solvibile o meno. Del resto, mi sembra che inevitabilmente il direttore di quella clinica sia sato posto sotto inchiesta. E poi, c’è quella cattura troppo lubrificata, a tanto criminale non si mettono neppure le manette, lui si lascia prendere docilmente. Pare che in uno dei suoi covi siano stati trovati degli indirizzi, ma probabilmente sono solo di amanti o di ristoranti o di boutique, prima della resa in genere i covi vengono svuotati di documenti utili a un proseguimento delle indagini. Stiamo pure al gioco, facciamo i rallegramenti a questa “brillante” operazione di polizia, però si mettano dei paletti. Non so bene quanti siano oggi i latitanti di importanza, si ponga agli inquirenti un termine per scoprirli, o in alternativa li si minacci di andare

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