Attualità

Dom. 25.2.24 /NATO)

Dom. 25.2.24 (NATO)

Tra i molti fatti grossi di questi giorni ne scelgo uno forse in apparenza minore ma istruttivo, la minaccia avanzata da Trump che nel caso fosse il nuovo presidente degli Usa obbligherebbe i Paesi europei a versare il contributo stabilito per la NATO, diversamente li lascerebbe esposti a  un’aggressione da parte di Putin. Il tema si incrocia con quello espresso da più parti secondo cui la Unione europea si dovrebbe dotare di uno strumento di difesa in proprio. Ma crediamo possibile unificare i quasi trenta Paesi ad aderire solidalmente a un simile strumento, e soprattutto a versare una quota a questo scopo? La cosa non è verosimile. Perché dunque non raccogliere l’invito-minaccia di Trump, affidarsi cioè  al comune strumento di difesa rappresentato dalla NATO versando ad esso invece che a un ipotetico strumento nostrano le quote opportune? Si dirà che questa è una abdicazione dell’Europa, la ennesima, nei confronti della supremazia degli USA, ma in fin dei conti nella gestione della NATO i padroni d’oltre Atlantico non mancano di rispettare certi riguardi, per esempio non imponendo un loro generale alla testa di questo organismo, ma pescando dall’ambito di possibili leader europei. Pensiamo che addirittura  si è fatto il nome di Draghi, anche se suppongo che il nostro rappresentante  sarebbe l’ultimo ad accettare un tale incarico, di natura militare-strategica, mente lui è più che altro un abile economista. Insomma, nel quadro della NATO gli USA non la fanno da padroni spudorati, inoltre la creazione di un organo parallelo  da parte nostra renderebbe  assai ardua la coesistenza dei due sistemi difensivi-offensivi. E ancora, data la sua natura composita e multilaterale una eventuale reazione europea sarebbe destinata ai tempi lunghi, pensiamo a quanto succede oggi nel Canale di Suez, in cui da tempo le forze armate degli Stati Uniti e dell’Inghilterra sono già  intervenute mente noi procrastiniamo il nostro  intervento

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