Attualità

Dom. 9-10-12 (contro-referendum)

Il referendum di annessione alla Russia del Dombas e delle altre regioni ucraine conquistate da Putin può avere un rimedio. Visto che questo referendum non è stato riconosciuto da quasi nessun Paese a livello mondiale, le truppe ucraine man mano che riconquistano qualche porzione di queste terre possono procedere a un contro-referendum, convincere cioè le popolazioni rimaste in loco a confermare una appartenenza all’Ucraina, con restituzione di moneta e passaporti. Però nello stesso tempo dovrebbero tentare di rimediare alle colpe passate, cioè di essere state inflessibili a imporre a quella parte di popolo il divieto di parlare il russo, e di avere altre autonomie. Cioè in sostanza, come mi è capitato già di dire più volte, dovrebbero fare come noi nella provincia di Bolzano, ammettendo il diritto di parlare tedesco come prima lingua. Inoltre si dovrebbe imporre a Zelensky di non avanzare alcuna pretesa sulla Crimea, considerandola definitivamente assegnata alla Russia. La concessione di parlare russo accordata al Dombas toglierebbe a Putin il pretesto principale dell’intervento militare. Quanto alla  minaccia di un ricorso a bombe nucleari tattiche, mi sembra irrealizzabile, come infatti discriminare tra un effetto sugli avversari e nessuna ripercussione sulle proprie truppe?

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