Attualità

Gli incorreggibili contro Renzi

Anche questa volta mi limito ad aggiungere nuovi appunti a dei dossier giù impostati, che poi rispondono a due questioni cruciali, la riforma del senato e l’invasione dei profughi dalle coste africane. Sul primo fronte, continua l’aggressione contro Renzi da parte del gruppo Espresso-Repubblica, mi chiedo dove si voglia arrivare, in questo apparente tirare la volata ai Cinque stelle. La perla del giorno viene da un pur fine politologo quale Piero Ignazi, che dall’alto della saggezza biblica mhifestata dalla sua barba brizzolata riesce a scrivere, sull’Espresso in data 20 agosto, che Renzi con la sua ostinata pretesa di andare avanti malgrado tutto “… entra in collisione con la componente più tradizionale del Pd, quella di impostazione sicialdemocratica”. Affermazione di colossale menzogna, quando è proprio Renzi che, pur essendoci arrivato per vie da chiarire, oggi rappresenta la grande tradizione socialdemocratica, contrastata dagli ultimi eredi della tradizione opposta, del comunismo che per decenni ha soffocato proprio la socialdemocrazia nel nostro Paese, impedendo a lungo la possibilità che questa andasse al potere. E certo, in seguito i vari D’Alema e Bersani e Cuperlo hanno annacquato la loro matrice Pc, ma non abbastanza, ora si sentono giunti a un’ultima frontiera. Ho osservato io, e ben più autorevolmente l’ha detto Renzi, che la questione del senato elettivo è puramente pretestuosa, basterebbe che Renzi la capovolgesse dichiarando che il senato deve essere elettivo, e li vedremmo subito capovolgere la frittata, quello che conta, è fermargli la marcia, bloccare l’odiato spettro della socialdemocrazia avanzante, quello che invece è difeso da Napoletano, non per nulla a suo tempo colui che, col suo “migliorismo”, aveva tentato di riformare il DNA comunista dei suoi compagni. Beninteso, contro di lui, e la sua onesta difesa dell’abolizione del senato elettivo, che ha ricordato essere proposta avanzata molto prima dell’avvento di Renzi al governo, si è subito alzato lo stop irritato di Scalfari, che come si ricorda si era opposto a corpo morto a Craxi, quando era stato lui a tentare l’affermazione di una socialdemocrazia nel nostro paese. Questi riottosi difensori dell’estremismo gauchista dovrebbero leggere con attenzione la reprimenda che Blair ha lanciato contro Corbin, aspirante alla guida del Labour. Nulla da fare, dappertutto la sinistra perde, non giunge al potere, o non lo mantiene, se segue i canoni ex-comunisti. Un altro esempio eloquente è la bella e provvida virata di Tsipras, che ha capito di dover accettare le clausole restrittive imposte dall’ Eurozona, beninteso incontrando la disapprovazione di coloro che a casa sua corrispondono ai nostri Cuperlo e Fassina.
L’altra questione cruciale, ben più di quella relativa alle vicende del senato, in definitiva piccola scaramuccia nostrana, sta nell’ondata invasiva degli emigranti. Monsignor Galantino avrebbe da dire una cosa sola, numeri alla mano, quanti di questi poveri emigranti sono stati ospitati nelle strutture della Chiesa, in Vaticano o su suolo italico, il che gli darebbe il gettone opportuno per intervenire autorevolmente in ogni discussione. E poi, perché il Varicano, che pare aver agito saggiamente per il riavvicinamento tra Cuba e gli USA, non si fa organizzatore di una conferenza almeno europea in cui si studino davvero e a fondo i migliori sistemi per porre fine al flusso migratorio, con relative inevitabili morti di tanti poveri esuli? Io ritengo che l’unica possibilità sia la dissuasione, una barriera di mezzi per impedire il transito degli scafisti. Una volta interrotto il flusso, fermate le porte, almeno in termini percentuali, sarà poi possibile farsi carico degli arrivati, dare loro un’accoglienza come si deve, cancellando la ridicola ipotesi di un rimpatrio di quanti non possano dimostrare di essere le vittime di guerre o di persecuzioni. Non esiste una possibilità di rimpatriarli, dobbiamo tenerceli, nel migliore e più razionale dei modi, un compito cui ovviamente ci possiamo accingere con serenità una volta che le porte di accesso siano sbarrate.

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