Arte

I delicagti interventi parietali di Lily van der Stokker

Lily van der Stokker

Leggo che la Galleria Kaufmann Repetto nella sua sede di New York ospita una mostra dell’olandese Lily van der Stokker (1954). Io l’ho ammirata fin dalla prima volta che l’ho vista, nella sede milanese, tanto da includerla nell’Officina Europa del 1999, e ancora la ritengo tra le migliori wall painters che possa vantare l’Europa. Lily procede con estrema delicatezza, come se si avvalesse di una sorta di acquerelli, che proprio per confermare quella loro leggerezza si ispirano a motivi floreali, col che danno anche un sostanzioso contributo al rilancio della decorazione che è proprio dei nostri tempi. Ma forse l’aspetto più consistente e innovativo sta nella continuità che così si stabilisce tra questi motivi ornamentali e gli altri di uguale natura che si trovano nelle stoffe dei divani degli interni in cui questi interventi sono concepiti, come se avvenisse una esondazione tra gli uni e gli altri. Non si sa cioè se a condurre i giochi e a imporre una regia siano i dipinti o gli apparati sui mobili. Naturalmente non riesco a recarmi a New York ad ammirare questi nuovi lavori di Lily, ma mi sembra che siano del tutto in linea con quelli di un tempo, rispetto ai quali forniscono delle abili variazioni, caso mai aumentando il ritmo degli interventi, ovvero la fioritura dei motivi decorativi, sempre più di carattere ambientale.

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