Arte

Marlene Dumas, ottima pittrice

Gianluigi Colin è un redattore del “Corriere della sera” cui spetta una grande responsabilità, scegliere ogni domenica l’immagine da mettere in copertina del supplemento culturale “La lettura”. Nello svolgimento di questo ruolo gli devo essere grato, dato che scegliendo un mio dipinto, qualche anno fa, ha reso nota una ripresa della mia attività di pittore dopo un mezzo secolo di sospensione. Devo però dire che non sempre le sue scelte mi sembrano dotate di quelle qualità grafiche che immagini investite di un tale compito dovrebbero avere, Bene invece la copertina dedicata, due domeniche fa, a Marlene Dumas, artista ormai settantenne nata in Sud Africa ma poi trasferitasi ad Amsterdam. È fresca e fertile autrice di immagini a ripetizione che potremmo presentare come una antitesi di Warhol. Il tipico rappresentante della Pop Art interviene sulle foto, ma per livellarle, per coprirle con una qualche mano di tintura che ne toglie gli aspetti individualistici. Viceversa la nostra Duras, pur intervenendo anch’essa su un repertorio di foto, singole o di gruppo, ne esaspera i caratteri individuali, o quanto meno fa di tutto per ritrovarli, soprattutto nelle foto di gruppo, che in genere sono occasioni per livellare, unificare, appiattire, invece lei cerca di dare ad ogni apparizione un quid di individualità, qualche volta agendo con sprezzatura di marca espressionista, talaltra al contrario cercando di recuperare i caratteri di una bellezza femminile, quasi da modella, oppure la tenerezza di qualche volto infantile, quasi sorpreso nella cuna, o a un suo primo timido sorriso verso il mondo esterno. Siamo insomma di fronte a un’artista figurativa, che però sa bene quanto oggi sia problematico un compito del genere, e cerca di cavarsela nel modo migliore giocando di diritto e di rovescio, imbrogliando le carte di una specie di solitario che la porta ad allineare i reperti, ma avendo cura di differenziarli gli uni dagli altri. Ci potrebbe essere addirittura un collegamento col suo connazionale Kentridge, i cui disegni sono finalizzati a ricavarne dei cartoni animati, ma con lo stesso compito di muoversi abilmente tra il generale, il collettivo e invece il particolare.

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