Letteratura

Una duvertente ricerca di Rocco Schiavone

Confesso di aver letto con piacere l’ultima puntata delle avventure di Rocco Schiavone, elaborate da Antonio Mancini sotto il titolo Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, titolo che ovviamente fa il verso a un film celebre di Alberto Sordi, ma per fare qualcosa di analogo ci volevano i mezzi di una produzione all’altezza di un attore di grande successo, affiancato dal numero due della comicità, Manfredi. Invece in questo caso la riduzione televisiva, che il più delle volte si è impadronita delle vicende di Schiavone degradando il testo scritto rispetto alla prestazione su piccolo schermo, non ce l’ha fatta a seguire eventi cos+ avventurosi e soprattutto dispersi nella cartina geografica. Il filo della trama è molto esile, Rocco, assieme al collega Brizio, deve trovare in certo Furio, che è l’amico scomparso, non in Africa ma in Sud America, a sua volta lanciato all’inseguimento di tale Sebastiano, per vendicarsi di una grave offesa ricevuta da costui. Ma piace l’autenticità con cui Rocco e compagni visitano via via l’Argentina, e poi il Messico, infine un Paese panamense. Rocco non rinuncia certo a quel misto di rozzezza, di prosaicità quotidiana  unito a qualche pallido residuo di autorità poliziesca, il suo socio è dello stesso calibro, e con loro visitiamo i luoghi come da trama balzando da hotel super-stellati a  miseri pertugi, e si impara tanto dalle loro mangiate e bevute, che sono anch’esse un misto tra residui del nostro cibo, e contatti con nuovi sapori e bevute, in una gradevole mescolanza di sapori e odori. Naturalmente i due poliziotti non rinunciano a qualche mossa del repertorio tradizionale spettante a dei questurini, come sarebbe per esempio mettere nella porta un capello, che cascherebbe se qualcuno tentasse di entrare di straforo. Le pagine sono piene di inseguimenti, sbalzandoci allegramente da un luogo all’altro, sempre alla ricerca dei due fantasmi, con tante scoperte e note fuori programma, in una vivace mescolanza appunto tra cibo, sesso, momenti di alto benessere e invece sprofondamenti in acque basse, o in crisi demoralizzanti quando le prede sfuggono di nuovo all’inseguimento. Il quale alla fine ha un esito positivo, dopo tante peregrinazioni a vuoto finalmente Furio e Sebastiano si ritrovano faccia a faccia, ma il reprobo ha messo su famiglia, e dunque non c’è scontro ma benevola accettazione. Intanto abbiamo viaggiato in lungo e in largo, sempre attratti da uno spettacolo degno di essere vissuto, grazie ai suoi alti e bassi.

Antonio Manzini, Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Sud America?, Sellerio, pp. 145, euro

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