Attualità

Dom. 13-9-20o (Azzolina)

Ritorno ancora una volta sulla travagliata questione del ritorno a scuola. Purtroppo hanno ragione le destre nel condannare l’incapacità dimostrata dalla ministra Azzolina, che mi sembra del tutto meritevole di una mozione di sfiducia, anche se il governo giallo-rosso non potrà accedervi per ragioni di opportunità, così come ha pure difeso l’ugualmente indegno ministro Bonafede. Ora vedo che esponenti della Regione Piemonte mi danno ragione, facendo notare quanto sia assurdo e pericoloso lasciare alle famiglie il controllo della febbre degli allievi sul punto di recarsi a scuola. Possono mancare loro gli strumenti adatti, oppure, ancora peggio, può mancare la volontà di fare sul serio, magari pur di sbarazzarsi della presenza scomoda dei figli sono disposti a chiudere un occhio. E’ di ieri il caso clamoroso di una concorrente all’esame di accesso alla facoltà di medicina che, col pieno appoggio della famiglia, pur sapendo di essere contagiata si è presentata ugualmente. Ma la questione decisiva è se ci fidiamo o no del termo scanner. L’altro giorno, a Milano, sono stato sottoposto due volte a questa prova, che come si sa è di esito istantaneo. E’ avvenuto al caffè Campari in Piazza Duomo, e poi al Museo del Novecento. Ovviamente esito negativo, caso mai è risultato che avevo la temperatura perfino troppo bassa. Solo affidandosi a questo criterio è possibile effettuare il ritorno a scuola, ogni altro sistema è invece troppo lungo e scomodo. Come già detto, non è valida l’obiezione che anche in assenza di febbre uno potrebbe essere portatore asintomatico di contagio, vuol dire che, nel caso. attaccherà il sintomo a qualcuno che verrà bloccato. Inoltre bisogna rinunciare al criterio del distanziamento, perché per farlo rispettare non ci sono aule sufficienti, il loro numero dovrebbe essere raddoppiare, ma soprattutto dovrebbe raddoppiare quello dei docenti, che non ci sono. Si pensi a quale disagio si provocherebbe in studenti che, a differenza di loro compagni, si vedano sottratti alla guida di docenti con cui sono affiatati, e magari sottoposti a docenti reclutati all’ultimo momento e sostanzialmente impreparati. Il bello è che proprio i Pentastellati, il partito della infelice ministra, ha rifiutato di accettare di condurre un concorso di reclutamento insegnanti in forza di un punteggio pregresso, sostenendo l’obbligo del concorso regolare. Ora invece si dovrebbe procedere a una leva dell’ultimo momento, senza nessuna garanzia di serietà. Meno male che, quanto ai mezzi di trasporto, il buon senso delle Regioni, e della ministra De Micheli, ha innalzato il limite degli ingressi portandoli all’80% (come si riuscirà però a farlo rispettare?). In sostanza, occorre superare gli stupidi ostracismi dei Arcuri e di tutta la congrega dei nuovi monatti, di Speranza e compagni, se davvero si vogliono riaprire le scuole.

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