Attualità

Dom. 26-8-18 (ancora Mattarella)

Ritorno ancora a ripetere la necessità di esecrare la condotta del presidente Mattarella, che ha regalato il nostro Paese a Matteo Salvini, forte di appena un 17% di voti, procurando una somma meccanica col malloppo conseguito dai Cinque Stelle. Possibile che nessun altro si associ in questo mio grido di protesta? I miei messaggi sono davvero del tutto solitari? Accuso Mattarella di essere un pavido, di aver temuto le noie di mandare il Paese a nuove elezioni, consegnandolo invece a due malfattori, anzi, al solo numero uno in malaffare Salvini. Come già detto, a lungo avevo ritenuto che egli non si volesse sganciare dall’appoggio del centro-destra per andare al matrimonio con Di Maio contando solo sulla metà dei voti dell’altro, ma non avevo valutato a sufficienaza lo stato di disperazione in cui il capo dei Pentastellati si trovava. Se non fosse riuscito ad andare al governo, gli si sarebbe spalancato il baratro, sarebbe affondato nel nulla, l’avvoltoio Di Battista era pronto a prenderne il posto. E dunque, è stata data a Salvini la possibilità di tenerlo in pugno, di ricattarlo, obbligandolo per esempio a dare la presidenza del consiglio a una marionetta, epriva di ogni peso e autorità. Mattarella ha reiterato la sua condotta improntata a ignavia non intervenendo, nella sua qualità di capo della magistratura e dell’esercito, nei confronti dell’ultimo crimine di Salvini, l’aver obbligato i migranti salvati dalla Diciotti a non scendere a terra, facendone uno strumento di ricatto verso l’Europa, ma soprattutto, un organo di amplificazione propagandistica.
Se qualcuno mi legge, sa che non avevo mancato di approvare la decisione di Salvini avversa alla condotta dele navi non governative, questi strani club di umanitari dediti a un nuovo sport. Mi sembra giusto che, se anche intervengono, non possono poi pretendere di scaricare nei nostri porti i loro salvati, allo stesso modo che se faccio una scampagnata con colazioni al sacco, non posso poi lasciare i rifiuti alla prima cascina che trovo nei dintorni, è buona regola riportarmeli a casa. Ma diverso è il caso se a salvare i naufraghi è una nave italiana, o una nave di passaggio fortuito. Forse Salvini vorrebbe che facessero finta di niente, o che magari dessero una mano a far affondare al più preso i gommoni. E dunque on questi casi non resta che accettare che i sopravvissuti approdino nei nostri porti.
A questo punto, che fare? E’ soltanto provocatorio-ricattatorio proclamare che ci pensino i vari Paesi EU a spartirsi questi poveri disgraziati. Ho già detto che l’unica soluzione razionale deve ispirarsi al modello messo in atto in Turchia, ovvero pagare un Paese perché costituisca un luogo ben atrrezzato di accoglienza dei profughi. Per quelli provenienti dalla Libra, sarebbe bene che un tale luogo fosse trovato in quell’area, ma visto che tutti dicono dell’incapacità che quel Paese provveda a ciò, dovremmo essere noi a prendere il posto della Turchia, a farci carico cioè di una accoglienza ben organizzata, a spese della Comunità europea, coi medesimi miliardi che si danno a quel Paese. C’è una colpa del PD per gli anni passati, quando era al governo, non certo di essere stato accogliente verso gli immigrati, ma di aver lasciato che i centri di soggiorno fossero gestiti da profittatori, e fossero simili a dei colabrodo, con implicito invito agli ospiti ad andarsene, a invadere le nostre strade, o a premere sui confini cercando di passare le frontiere. Oppure, altro errore è stato di procedere ad assegnazioni sparse, qualche decina di profughi qua, altri là, a ripetere il dramma dello sradicamento e dell’assenza di occupazioni. Il modo di procedere è invece di considerare queste concentrazioni di immigrati come tante riserve di mano d’opera, ovviamente da non lasciare al caporalato, da non trattare come riserve indiane, di nuovi schiavi, ma di possibili lavoratori per tutte quelle occupazioni manuali di basso profilo, che i nostri giovani si rifiutano di fare. E dunque, si dovrebbe procedere a una assegnazione ragionata e consapevole di questi possibili lavoratori là dove ne venisse avanzata la richiesta, con l’obbligo di trattarli come si deve. Il che non varrebbe solo per il nostro Paese, ma per ogni altro, soggetto come noi al medesimo fenomeno di rinuncia dei propri giovani ai mestieri considerati di basso profilo, e dunque anche loro bisognosi di ricevere una valida mano d’opera. Mi sembra che questa sia l’unica soluzione possibile, ma è vano sperare che venga accettata da un bruto scatenato come Salvini, agente con implicito o impotente benestare del pavido inquilino che siede al Quirinale.

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