Attualità

Dom. 28-2-21 (vaccini)

Nnn sono del tutto un negazionista, tanto è vero che ho già prenotato il doppio vaccino alla primi data utile, che sarà in aprile, però già qui c’è una delle solite incongruenze nostrane, si è parlato di farli fare anche dai medici di famiglia o dalle farmacie, nossignore, mi tocca attraversare tutta la città, Bologna e portarmi dalla zona Sud, collinare, in cui vivo, al quartiere fieristico, una bella distanza. E poi, se un ultraottantenne come me, privilegiato, chiude la partita ad aprile, vuole dire che i più giovani di me ne ha per tutto l’anno, a meno che, miracolosamente, non arrivino i vaccini, e ancor più miracolosamente non se ne renda davvero capillare l’applicazione. Morale della favola, dobbiamo adattarci a sottostare per mesi ancora all’arbitrio del ministro Speranza, su cui, sfruttandone il cognome, ho lanciato vari amorevoli giochi di parola, come “Finché c’è Speranza c’è contagio”, o “Speranza a non sperando” (sull’aria del latino “lucus a non lucendo”, o il dantesco “Lasciate ogni Speranza voi ch’entrate” (sotto la ferula di questo tardo-marxista, graziato proprio dal contagio dalla sua nullità politica). E allora, riassumo ancora una volta i vari punti in cui si riassume il mio temperato negazionismo, che ora, ahimè, trova sponda solo in Salvini e in tutta la destra, mentre il leader del mio Pd, Zingaretti, è di un conformismo pazzesco che gli attirerà l’ostilità di tante categorie penalizzate. Punto primo, perché non si fa ogni giorno lo stesso numero di tamponi? E’ chiaro che se ne viene aumentato il numero, risale anche quello dei contagi. Secondo, come si spiega che è sparita l’influenza, piaga non pesante ma tenace ed esistente negli anni scorsi? La risposta è che, siccome portiamo le mascherine, ne siamo protetti. Ma allora perché le mascherine non ci proteggono dal covid? La risposta è semplice, perché mettiamo nel conto covid tutti gli affetti da semplice influenza, tanto per far numero e spaventarci. E i morti che continuiamo ad avere in numero così notevole? Perché non ci dicono quanti sono i morti quotidiani “normali”, per malattie di altra natura, facendo un confronto con la mortalità quotidiana degli anni passati? Semplice, perché con destrezza i nostri esemplari virologi fanno scivolre nel numero dei morti da covid quanti sono vittime di tante altre malattie, cui il contagio dà appena un cricco finale, di cui non nego l’esistenza, ma si tratta appena di una concausa.
Come tirare avanti per tanti mesi, e qualcuno ci protegga dalle capricciose e velleitarie colorazioni in arancione o in rosso? Non c’è ragione di chiudere mostre e musei, che sono tra i luoghi meglio controllabili e più sicuri. Io invece in questo momento sono vittima di una di queste ingiunzioni, una mia mostra è stata chiusa. Abbiamo predicato che la DAD, la didattica a distanza, è un grave< vulnus per i giovani, oltretutto sottoponendo le famiglie a molti problemi, ma si continua a infliggerla. Sono del tutto solidale con i ristoratori che chiedono di poter fare i pasti anche alla sera. Trovo giusto l’aver stabilito il coprifuoco alle ore 22, in funzione anti-movida, ma ci starebbe bene dentro la cena al ristorante. Naturalmente sappiamo bene che i cosiddetti ristori o non arrivano o arrivano in ritardo. E poi, diciamocelo pure, la nostra economia è per almeno un terzo sommersa, di attività in nero che dunque non potranno ricevere i ristori, ma i cui addetti dovranno subire gravi penurie. Ormai siamo costretti a dire, caro Salvini, salvaci tu. Draghi fin qui ha alquanto deluso, ma diamogli credito almeno per un po’ di tempo.

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