Arte

La miracolosa voce di Demetrio

Demetrio

Una opportuna coincidenza congiunge un ricordo di Demetrio Stratros, il grande possessore di un’enorme capacità vocale, con  Federico Tiezzi, che sono stati nei rispettivi settori i due dominatori della seconda delle Settimane internazionali della performance, tenutasi a bologna nell’anno successivo alla prima, cioè  nel 1978. Infatti dopo aver reso omaggio con recuperi individuali a tutti i maggiori protagonisti della prima Settimana, ho deciso di passare  a quelli della seconda, in cui  avevo adottato la formula teatrale della matinée, cioè di spettacoli nel tardo pomeriggio, da fare alla Galleria d’arte moderna, mentre riservavo la sera a spettacoli teatrali da farsi in spazi di fortuna, o nel sontuoso teatro di cui disponeva proprio l’edificio delle Fiere, che rimaneva il mio principale sopnsor. E Tiezzi verrà ricordato tra poco, il prossimo 2 febbraio, nel quadro di Artcity, come principale protagonista del Carrozzone, a sua volta episodio  dominante del cosiddetto Teatro della postavanguardia, concepito da Franco Quadri. Nel tardo pomeriggio, invece, sfilavano i vari protagonisti della performance orale ovvero della poesia sonora, tra cui ebbi perfino il numero due del Lettrismo il Lemaitre, nonché Bernard Heidsiech, e un manipolo di poeti nostrani  da me stesso sollecitati a lasciare la pagina per intraprendere la via dello spettacolo, tra cui per esempio Cesare Viviani con un’ottima invenzione, che lo portò a far scorrere una canzone di un repertorio normale facendo finta che fosse lui stesso a intonare pateticamente quei vocalizzi. Ma in questo ambito il dominatore fu senza dubbio Demetrio Stratos, nato nel 1945 e purtroppo destinato a  scomparire appena un anno dopo (1979)) a quella sua performance in cui diede il meglio di se stesso, con quella sua impressionante capacità di far sgorgare dalla sua gola mille suoni magari tra loro discordanti, in grado di simulare una intera orchestra, così dando al pubblico una prestazione coinvolgente, capace di forare le pareti, di occupare lo spazio intermedio con grinta e autorità. Un qualcosa di indimenticabile, che ancora echeggia nelle menti di chi ebbe la ventura di essere presente a una di quelle sue eccezionali prestazioni, e ancora le sente risuonare dentro di sé, come un  ricordo incancellabile.

La  ricerca vocale di Demetrio Stratos, Ravenna, Palazzo Malagola, a cura di  E.Montanari e E. Pitozzi.

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