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Per una nuova collana

Una nuova collana

Conosco da tempo e apprezzo Davide Bregola, di cui ho recensito quasi tutte le prove, facendolo entrare anche nell’antologia di RicercaRE un parametro di eccellenza per ogni mia considerazione. Per lui ho pure coniato l’espressione di tecnovillano, per l’abilità dimostrata nei suoi scritti di fondere i progressi della tecnica con le dure condizioni della vita contadina. Ma in genere in lui si trovano le qualità del novellista, tipica in tal senso l’avventura dei balordi che scavano alla ricerca di un tesoro nascosto portando alla luce soltanto un logo palo della luce.  La sua collana si inaugura con due opere, Vita da autodidatta di Ray Banhof e Hortus conclusus di Donato Novellini, autori di mezza età quasi alle loro prime prove come narratori, in cui, cosa apprezzabili, non imitano affatto il loro selezionatore ma procedono per conto proprio, con una prosa che può ricordare i toni sprezzanti  e distruttivi di un  Cecco Angiolieri, pronti a inveire  contro ogni possibile valore, compresa quella loro stessa velleità culturale che li porta a scrivere. Ma diciamola tutta, pur sapendo quanto io sia contrario alla pretesa lezione di un Gadda, sono pronto  riconoscere che in loro abbiamo dei nipotini dell’Ingegnere assai più rispondenti dei tre, con Arbasino alla testa, che includeva accanto a lui anche Pasolini e Testori.  In definitiva quel terzetto tradiva proprio  il preteso caposcuola, dato che in realtà essi cercavano spazi di narrazione distesa e leggibile, invece in questi due nuovi esponenti c’è un “tutto pieno” che non lascia respiro, li vediamo immersi in ogni sozzura dell’esistenza, donne usa e getta, compagni inferiori a loro ma utilizzati solo come soci in bevute e in festini. Non c’è nulla di sacro, di fronte a questi intenti di degradazione e corruzione sistematica di ogni possibile valore che si affacci all’rozzone, e proprio questo estremismo diviene la nota caratteristica di prove del genere, Se anche quest’anno riusciremo a effettuare un RicercaBO, sarei ben lieti di portare all’attenzione dei colleghi queste prove estreme, che indicano davvero un nuovo orizzonte della scrittura, non saprei bene se degno di essere ancor più coltivato o se in vece lo si debba abbandonare come una trincea troppo avanzata e dunque indifendibile.

Ray  Banhof, Vita da autodidatta, Donato Novellini, Hortus conclusus, NFC Edizioni, euro 19 entrambi

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