Dom. 31-3-24 ( Via Rasella)

In questi giorni si è parlato molto dell’attentato di via Rasella, con quella tremenda appendine dei 350  fucilati alle Ardeatine. Forse bisogna avere il coraggio di dire che quello fu un attentato inutile, già una vera mente politica come De Gaulle aveva esortato le forze insurrezionali francesi a evitare inutili stragi, dato che si conosceva bene la funesta conseguenza applicata dai nazisti, dieci ostaggi nostrani, tra ebrei e antifascisti, da uccidere per ogni caduto tedesco. Forse non è vero che quella squadra di 35 altoatesini erano solo delle truppe di rinforzo, certo è che fu un eccidio inutile, privo di valore strategico, un puro atto di violenza, cui rispose l’ancor peggiore reazione di Kappler e compagni. Forse esistevano già requisiti umanitari che vietavano quella orrida risposta, di dieci uccisioni contro un singolo  caduto, e dunque il dichiarare l’inutilità dell’ attentato di via Rasella non vuole affatto essere a parziale giustificazione dell’orrido misfatto delle SS. C’è anzi da meravigliarsi come mai non si applicasse a Kappler, una volta imprigionato, la pena di morte, la Resistenza fu più clemente degli aguzzini nazisti.  In questi giorni, poi, si è fatta luce sulla fuga di Kappler, agevolata dal nostro governo in cambio di una grossa corresponsione di denaro da parte della Germania postfascista. Visto che siamo in materia di eccidi ingiustificati, senza accogliere la tesi difensiva di Putin che si vuole scaricare da ogni responsabilità dell’eccidio moscovita e indirizzare tutto l’impegno vendicativo contro il nemico fisso, l’Ucraina, bisogna pur riconoscere che in quell’attentato c’è stato qualcosa di insolito. Usualmente chi si ne rende artefice di simili stragi è pronto al sacrifico di sé, è un fanatico religioso, mentre in questo caso gli artefici sembrano semplicemente dei carnefici prezzolati, che non hanno avuto la forza di saltare in aria ma si sono lasciati prendere. Ora, guai per loro, verranno torturati finché non ammetteranno che i loro mandanti occulti sono davvero i servizi segreti ucraini, li abbiamo già visti mal ridotti, e quello è stato solo un magro anticipo del peggio che ancora li attende, da quelle imprese si esce solo col suicidio