Vedo con piacere che Scurati ha risalito la china, era scivolato un po’ in basso tra i più letti, però ha riguadagnato le prime posizioni con questo “La fine e il principio” dove ci fa assistere alle miserie di Mussolini dopo la presa da parte dei carabinieri, che lo lasciano senza mutande di ricambio e in una situazione di estremo disagio. Poi vengono i capitoli cui altri hanno provveduto largamente, come la liberazione ad opera di Skorzeni, che però lo consegna totalmente alla mercé di Hitler. Magari egli si fosse fermato lì, ma ha avuto il torto di voler riprendere il comando e così di riempirsi di misfatti, fra cui la fucilazione del suo stesso genero. Poi il disperato tentativo di fuga per cercare di mettersi in salvo in Svizzera. Credo che Scurati faccia bene a non entrare nel ginepraio di interpretazioni circa la morte del Duce. E’ morto nel pomeriggio ad opera di Audusio, o già al mattino ad opera di Longo, capo del PCI? E’ uno di quegli enigmi storici su cui, a meno che non compaianp documenti risolutivi, non abbiamo spiegazioni, come restano enigmi chi abbia ucciso kennedy o il nostro presidente dell’ENI. E’ sicuro che Scurati depreca la macabra messa in scena dei cadaveri sospesi a testa in giù. Del resto non è il solo a farlo dato che nella stessa condanna era solidale perfino Pertini.
Antonio Scurati, “M. L a fine e il principio”, Bompiani, pp. 325, euro 24.
Vedo con piacere che Scurati ha risalito la china, era scivolato un po’ in basso tra i più letti, però ha riguadagnato le prime posizioni con questo “La fine e il principio” dove ci fa assistere alle miserie di Mussolini dopo la presa da parte dei carabinieri, che lo lasciano senza mutande di ricambio e in una situazione di estremo disagio. Poi vengono i capitoli cui altri hanno provveduto largamente, come la liberazione ad opera di Skorzeni, che però lo consegna totalmente alla mercé di Hitler. Magari egli si fosse fermato lì, ma ha avuto il torto di voler riprendere il comando e così di riempirsi di misfatti, fra cui la fucilazione del suo stesso genero. Poi il disperato tentativo di fuga per cercare di mettersi in salvo in Svizzera. Credo che Scurati faccia bene a non entrare nel ginepraio di interpretazioni circa la morte del Duce. E’ morto nel pomeriggio ad opera di Audusio, o già al mattino ad opera di Longo, capo del PCI? E’ uno di quegli enigmi storici su cui, a meno che non compaianp documenti risolutivi, non abbiamo spiegazioni, come restano enigmi chi abbia ucciso kennedy o il nostro presidente dell’ENI. E’ sicuro che Scurati depreca la macabra messa in scena dei cadaveri sospesi a testa in giù. Del resto non è il solo a farlo dato che nella stessa condanna era solidale perfino Pertini.
Antonio Scurati, “M. L a fine e il principio”, Bompiani, pp. 325, euro 24.
Vedo con piacere che Scurati ha risalito la china, era scivolato un po’ in basso tra i più letti, però ha riguadagnato le prime posizioni con questo “La fine e il principio” dove ci fa assistere alle miserie di Mussolini dopo la presa da parte dei carabinieri, che lo lasciano senza mutande di ricambio e in una situazione di estremo disagio. Poi vengono i capitoli cui altri hanno provveduto largamente, come la liberazione ad opera di Skorzeni, che però lo consegna totalmente alla mercé di Hitler. Magari egli si fosse fermato lì, ma ha avuto il torto di voler riprendere il comando e così di riempirsi di misfatti, fra cui la fucilazione del suo stesso genero. Poi il disperato tentativo di fuga per cercare di mettersi in salvo in Svizzera. Credo che Scurati faccia bene a non entrare nel ginepraio di interpretazioni circa la morte del Duce. E’ morto nel pomeriggio ad opera di Audusio, o già al mattino ad opera di Longo, capo del PCI? E’ uno di quegli enigmi storici su cui, a meno che non compaianp documenti risolutivi, non abbiamo spiegazioni, come restano enigmi chi abbia ucciso kennedy o il nostro presidente dell’ENI. E’ sicuro che Scurati depreca la macabra messa in scena dei cadaveri sospesi a testa in giù. Del resto non è il solo a farlo dato che nella stessa condanna era solidale perfino Pertini.
Antonio Scurati, “M. L a fine e il principio”, Bompiani, pp. 325, euro 24.
Vedo con piacere che Scurati ha risalito la china, era scivolato un po’ in basso tra i più letti, però ha riguadagnato le prime posizioni con questo “La fine e il principio” dove ci fa assistere alle miserie di Mussolini dopo la presa da parte dei carabinieri, che lo lasciano senza mutande di ricambio e in una situazione di estremo disagio. Poi vengono i capitoli cui altri hanno provveduto largamente, come la liberazione ad opera di Skorzeni, che però lo consegna totalmente alla mercé di Hitler. Magari egli si fosse fermato lì, ma ha avuto il torto di voler riprendere il comando e così di riempirsi di misfatti, fra cui la fucilazione del suo stesso genero. Poi il disperato tentativo di fuga per cercare di mettersi in salvo in Svizzera. Credo che Scurati faccia bene a non entrare nel ginepraio di interpretazioni circa la morte del Duce. E’ morto nel pomeriggio ad opera di Audusio, o già al mattino ad opera di Longo, capo del PCI? E’ uno di quegli enigmi storici su cui, a meno che non compaianp documenti risolutivi, non abbiamo spiegazioni, come restano enigmi chi abbia ucciso kennedy o il nostro presidente dell’ENI. E’ sicuro che Scurati depreca la macabra messa in scena dei cadaveri sospesi a testa in giù. Del resto non è il solo a farlo dato che nella stessa condanna era solidale perfino Pertini.
Antonio Scurati, “M. L a fine e il principio”, Bompiani, pp. 325, euro 24.
Vedo con piacere che Scurati ha risalito la china, era scivolato un po’ in basso tra i più letti, però ha riguadagnato le prime posizioni con questo “La fine e il principio” dove ci fa assistere alle miserie di Mussolini dopo la presa da parte dei carabinieri, che lo lasciano senza mutande di ricambio e in una situazione di estremo disagio. Poi vengono i capitoli cui altri hanno provveduto largamente, come la liberazione ad opera di Skorzeni, che però lo consegna totalmente alla mercé di Hitler. Magari egli si fosse fermato lì, ma ha avuto il torto di voler riprendere il comando e così di riempirsi di misfatti, fra cui la fucilazione del suo stesso genero. Poi il disperato tentativo di fuga per cercare di mettersi in salvo in Svizzera. Credo che Scurati faccia bene a non entrare nel ginepraio di interpretazioni circa la morte del Duce. E’ morto nel pomeriggio ad opera di Audusio, o già al mattino ad opera di Longo, capo del PCI? E’ uno di quegli enigmi storici su cui, a meno che non compaianp documenti risolutivi, non abbiamo spiegazioni, come restano enigmi chi abbia ucciso kennedy o il nostro presidente dell’ENI. E’ sicuro che Scurati depreca la macabra messa in scena dei cadaveri sospesi a testa in giù. Del resto non è il solo a farlo dato che nella stessa condanna era solidale perfino Pertini.
Antonio Scurati, “M. L a fine e il principio”, Bompiani, pp. 325, euro 24.