Attualità

Dom. 4-2-24 (Meloni e l’Africa)

Meloni e l’Africa

Ho già riconosciuto che la nostra premier ha avuto una idea eccellente nel proporre un piano Mattei per l’Africa, quasi una riedizione in formato minore di quello che è stato il piano Marshall per la ricostruzione del nostro  continente. E da lì ci si dovrà passare, mi pare che qualcosa di simile lo abbia detto anche Macron, ovvero l’Occidente dovrà dare ai Paesi africani  subsahariani i mezzi per fare da sé, per dare un lavoro dignitoso alle loro masse affamate, evitandogli i rischi dei trasferimenti a Sud, fino a mettersi nelle mani interessate degli scafisti. Purtroppo per realizzare un simile passo ci vorranno decenni, se non secoli, e occorrerebbe la collaborazione totale dell’Europa. Nel frattempo, basterebbe costituire una enclave protetta per esempio a Sfax, come ho detto altre volte, una Ellis Island terrestre ove condurre la cernita tra forze adatte al lavoro, e quindi da trasferire in Europa con convogli protetti. Purtroppo questo non avviene, o perché noi non diamo abbastanza soldi alla Tunisia o non so per quale altra sorte avversa. Ma non si capisce come la Meloni possa conciliare questa sua veduta di grande respiro con la politica meschina di segregare i trasmigranti in qualche luogo della Tunisia, idea folle per le troppe difficoltà, anche economiche, che un piano del genere implicherebbe, ma soprattutto per la sua inutilità, anche se una Tunisia compiacente sarebbe pronta a dire di sì. Siamo noi che abbiam bisogno di questa forza lavoro, per rimpinguare la nostra cassa pensioni, e anche per raggiungere decorosi tassi di natalità. Ma per far questo bisogna trattare bene gli immigrati, e non lasciarli marcire in specie di lager, sottoposti a tutte le restrizioni possibili. Il nostro futuro sta in queste risorse, almeno finché un vero piano Mattei-Marshall  non sia davvero pronto a partire.

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