Gianluca Gotto
Continuo nel nel mio procedere a procurarmi i romanzi che hanno ottenuto più consesnsi da parte dei lettori nei vari supplementi letterari, ora potrebbe essereil caso di Guìanuca Gototto, di cui al solito non so niente, d’altra parte è giovane e questa è una delle sue prime prove. Che parte nel modo più cordiale, di un giovane attaccatissimo alla figura di un nonno da cui ricava ogni norma del buon vivere attraverso visite settimanali, che si devo anche prendere cura del suo stato corporale, mentre la mente è lucida e pronta a sfornare preziosi consigli,. Dei quali non è che il protagonista se ne faccia un gran che, infatti la prima parte del romanzo, la più felice, vede questo giovane nel ruolo assai modesto del portatore di pizze a domicilio, un mondo di cui ci vengo spiegate le regole con linguaggio plastico e aderente, come se le sperimentassimo di persona. Ma poi il nonno muore e gli lascia un curioso testamento che lo obbliga ad allontanarsi dalle amate sponde, dall’Europa, per affrontare un mondo asiatico dov sembra quasi che il nostro Gotto si voglia mettere sulle orme di Marco Polo, o per restare a un riferimento più attuale, di Kipling. Non riusciaamo à a segirlo in itinerari contrassegnati da msticismo, da pasti con cibi del tutto inusitati al suo e al nostro palato, con l’obbligo di contare a ogni passo i soldi che il nonno gli ha lasciato per compiere questa astrusa missione, rimpiangendo quando era solo un modesto portatore di pizze, assoggettato a una dura routine, ma dalle regole certre e a noi familiari.
Gianluca Gotto, Succede sempre qualcosa di meraviglioso, Mondadori, pp. 429, euro 19.