Letteratura

Robecchi, un Romeo e Giulietta dei nostri giorni

Confesso che fino a pochi giorni fa ignoravo che nella squadra dei nostri solerti giallisti ci fosse pure Alessandro Robecchi. Me lo fa sapere ora una sua Piccola questione dicuore, che poi tanto piccola non è, in quanto si tratta di  un amore estremo da cui sono legati un baldo giovane di buona famiglia, Stefano Dessì, e una avvenente avventuriera di nascita rumena, Ana Petrescu. Sarebbe una coppia mal assortita, dato che tra loro c’è una differenza di almeno una ventina d’anni dì età, e a dire il vero fino alla fine riteniamo che la donna faccia un doppio o triplo gioco, coinvolta com’è in tante vicende di malaffare. Ma no, la questione di cuore regge fino alla fine, tanto da meritarsi di essere commentata dai versi immortali dedicati dal bardo inglese alla storia d’amore più nota nel mondo, quella di Romeo e Giulietta. Ma naturalmente, come vogliono le leggi del giallo, l’autore fa di tutto per intricare la vicenda, anche nel suo caso, come in quello di altri, ci starebbe bene l’elenco delle dramatispersonae. Il tutto comincia con la sparizione della Petrescu, per cui il giovane di belle speranze e di solido stato economico si rivolge a una squadra di investigatori privati, e già così le cose si complicano, in quanto compaiono in scena almeno tre investigatori, che poi entrano in collusione anche con la polizia, da cui altri nomi da tenere a mente. Gli uni e gli altri a loro volta devono pure temere l’intervento dei colleghi dell’Arma. Per fortuna che questi non entrano nell’organico della vicenda, già troppo intrigato per conto suo. Il fatto è che la Petrescu sembra seminare cadaveri sulla sua strada, a cominciare da quello di un uomo influente, che qualcuno ha ucciso mettendogli un cuscino sul capo, dopo averlo tramortito con un narcotico, e poi facendogli un buco in testa con un colpo di rivoltella. Comincia quindi la caccia della nostra squadra, abbastanza piacevole sia per un’efficace caratterizzazione dei ricercatori, coi soliti tic, pranzetti alla buona o in pompa magna, incontri, inseguimenti, giochi d’astuzia. Il tutto in un ambiente milanese o comunque padano che, per le mie fitte frequentazioni di quelle parti. mi riesce gradito, come le inchieste di Carlo Lucarelli quando si svolgono nella mia amata Bologna. Pare quasi che, giunto alla metà del suo romanzo, Robecchi ne abbia contato le pagine scoprendo che non erano in numero sufficiente, e allora ha deciso di raddoppiare la storia, buttandole dentro un’altra vittima designata, un distinto signore del malaffare, che affitta locali fuori mano per darsi al suo vizio segreto, quello di iniettarsi eroina, ma in punti riposti del corpo, per non lasciar trapelare questo suo vizio, disdicevole al suo stato sociale. Anche qui c’è un pizzico di romanticismo, perché nella vicenda entra anche un gioiello prezioso, di portata storica, appartenuto a una principessa di sangue. E la solita Petrescu, rumena tutto-fare, viene incaricata di fare ricerche per rintracciare il favoloso gioiello di cui il boss di turno vorrebbe far dono a una fanciulla del cuore. Ma le cose si guastano, le acque si intorbidano, le piste si incrociano, anche perché di delinquenti, di signori del vizio ce ne sono ormai due, che quasi fanno la gara tra loro a chi sia più nefasto e implacabile. Inutile cercare di trattare per la propria incolumità, l’intera squadra dei nostri volonterosi inquisitori giunge in ritardo, scoprendo che anche il Romeo della storia, sempre alla ricerca del sua Giulietta, si è beccato un foro in testa. Lei, avendo constatato quel decesso, si è data la morte con un sistema classico, chiudendosi ermeticamente nella sua auto e facendovi dilagare il gas dal tubo di scarico. Non so se ho riassunto con qualche esattezza la storia oltremodo complicata, apportatrice del diletto che, ammettiamolo,  in genere ricaviamo da un giallo, se ben ordito, ma come sempre deludente quando si giunge al termine della trama, e si resta nel dubbio se i conti tornino, se i fatti rispondano davvero a un minimo di  verosimiglianza.

Alessandro Robecchi, Una piccola questione di cuore. Sellerio, pp. 368, euro 15.

Standard