L’elezione di Elly Schlein a segretario del Pd è un tipico fenomeno di qualunquismo, populismo, demagogia, con un solo aspetto positivo di un’altra donna, dopo la Meloni, che conquista una posizione dominante, ma è un fattore che contribuisce a fare dell’evento un fenomeno modaiolo. Io non mi tornerò a iscrivere al Pd, che diviene un partito di sinistra-centro, forse buono per contrastare il destra-centro dell’altra parte. Trovo che sia una beffa per gli iscritti, come fino all’anno scorso ero io stesso, che il loro voto ponderato sia stato annullato da un’ondata consegnata a umori passeggeri e transeunti, lo abbiamo già visto tante volte negli anni recenti, con un consenso di maggioranza che si trasferisce improvvisamente da una parte a un’altra, proprio come il carico di una nave in preda al mare grosso che la fa sbandare, e appunto il materiale a bordo si sposta rovinosamente da un lato all’altro. Abbiamo avuto il 40% delle elezioni europee ottenuto da Renzi, poi il 33% dei Pentastellati, poi ancora il trasferimento di consensi di massa sulla Meloni, bisogna uscir fuori da questo gioco al massacro. Fra l’altro, penso che per il destra-centro sarà molto più facile contrastare un sinistra-centro in preda ai massimalismi che spaventeranno il voto dei moderati, mentre tanti clienti dell’ultima ora si squaglieranno come neve al sole. Naturalmente, vale anche il mai dire mai, e dunque stiamo a vedere, può darsi che i fatti mi smentiscano, nel quale caso potrei tornare all’ovile. Ma temo che questa disastrosa elezione consenta al destra-centro sonni tranquilli e di lunga durata.