Attualità

Dom. 15-8-21 (Galli)

Tra gli opinionisti del “Corriere della sera”, uno con cui mi trovo più di frequente in disaccordo è Ernesto Galli Della Loggia, troppo pronto a trarre conclusioni errate da elementi esposti a modo suo. Non condivido per esmpio un suo articolo uscito sul “Corriere” di venerdì 13 agosto, in cui esorta Berlusconi a formare un centro, distaccandosi dalla destra di Salvini e Meloni, e magari recuperando i renziani e altre fette di centrismo di qua e di lì. Gli ha già risposto a dovere lo stesso Berlusconi, in difesa di un bipolarismo di cui una volta Fora Italia costituiva il nucleo portante, ora ne è divenuto quasi la ruota di scorta, ma non rinuncia per questo a una sua utile funzione e non si sente attirata dall’ipotesi del grande centro. E credo che in sostanza Berlusconi abbia ragione. Galli della Loggia vede nella DC della prima Repubblica il partito capace di assorbire in sé e conciliare destra e sinistra, ma fu proprio questa la ragione che impedì per decenni che nascesse presso di noi un bipolarismo funzionale. Causa ne era la minaccia sovietica alle nostre porte. Caduto il muro di Berlino, venne meno pure quella ragione di una unificazione forzata e artificiale, e non si vede proprio né la possibilità né l’utilità di ricostituirla. Certo si deve riconoscere che lo stato attuale di unità forzata tra i vari vari partiti è anch’essa dovuta a cause maggiori e che quindi non può durare, siamo già in allarme per una eventuale salita al Colle di Draghi, che abbandonerebbe la mandria smarrita delle forze politiche a riprendere a sbranarsi tra loro, ma prima o poi questo avverrà, non si potrà impedire che il bipolarismo possa rinascere, come soluzione sana, fisiologica, al pari di quanto esiste nei maggiori Paesi dell’Occidente, al cui consorzio riteniamo di appartenere. E dunque, il centro dovrà spartirsi, fare le sue scelte, non potrà costituire un esito salvifico e provvidenziale.

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