La mia impudenza non ha limiti, visto che mi permetto di parlare dell’ultimo libro di Marco Malvaldi, “Bolle di sapone”, senza aver letto la decina di libri già usciti di questo autore, e non ho neppure seguito le varie puntate del giallo di successo che la TV ne ha ricavato, Ma ho già detto che nel condurre questa rubrica mi considero come un sommelier che si limita a saggiare qualche [...]
Category Archives: Letteratura
Amerighi, un romanzo “randagio” tra diversi esiti
Mi sono procurato il romanzo di Marco Amerighi, “Randagi”, di cui la prima cosa da notare è l’elogio sperticato che gli rivolge nel retro di copertina Sandro Veronesi, forse legato all’autore da qualche rapporto d’amicizia, diversamente non condivisibile. Amerighi, nelle sue troppe pagine, ricalca romanzi ben noti e condotti senza dubbio in modi migliori. Penso a Enrico Brizzi, che [...]
Un articolo alquanto confuso di ABO
Si sa di una mia inguaribile ruggine nei confronti di Achille Bonito Oliva, ma un suo articolo apparso su “Robinson” dello scorso 14 agosto mi aveva solleticato abbastanza per il suo titolo, “Non sparate sulle installazioni”, in cui avevo pensato di trovare un atto d’accusa sul trasferimento di tutta l’attività artistica di questi tempi sulla dimensione virtuale dei mezzi elettronici, [...]
Il felice Novellino di Camilleri
Sono decisamente un estimatore di una valida iniziativa di “Repubblica” di inserire in qualche suo numero uno dei racconti di Camilleri, della serie “Le storie di Vigata”, nella disperata ricerca di mantenere il numero dei lettori. Trovo che in queste mini-storie lo scrittore siciliano manifesta il meglio di se stesso, libero dal compito di fare in grande, costretto quindi, intanto, a porre [...]
Rovatti e le incoerenze di “Aut aut”
L’”Espresso” , come mi è già capitato di dire, ora è divenuto una cosa meschina, che per sopravvivere deve inserirsi in “Repubblica”, affidandosi a due eredi di Gino Bartali e del suo “Gli è tutto sbagliato, tutto da rifare”, che sono in combutta l’attuale direttore, Da Milano, e Cacciari, sempre pronti a fare la ramanzina a una sinistra colpevole di ogni sbaglio e mancanza. [...]
Erri De Luca, un nuovo” Padri e figli”
Verso Erri De Luca il mio atteggiamento è stato doppio, da un iniziale disfavore, per la sua prima produzione, si è andato mutando in graduale adesione soprattutto per le opere più recenti. Ai suoi inizi, sullo scorcio del secolo scorso, De Luca mi risultava afflitto dalla sindrome che ho detto di Giamburrasca, l’autore del favoloso diario in cui però, all’inizio, non sapeva bene che cosa [...]
Genovesi, un abile gioco tra il micro e il macro
Ho lodato molto, l’anno scorso, il primo romanzo di Fabio Genovesi, “Cadrò, sognando di volare”, dedicandogli un convinto pollice recto sull’Immaginazione. Ora segue a ruota “Il calamaro gigante”, dove è chiaro che, sfruttando il successo riportato, l’autore ha voluto crescere, migliorare la precedente prestazione, e per un verso è senza dubbio così, ma si sa pure che una simile [...]
Carmen Pellegrino, un romanzo sovrabbondante
In genere ogni anno metto a confronto le cinquine rispettive del Premio Strega e del Campiello, osservando che le prime sono sempre più azzeccate delle seconde, merito di una giuria più professionale in azione per il Premio romano, mentre il Campiello, con decisione populista, si affida, se è vero, a una giuria di lettori comuni. Ma quest’anno le due cinquine si sono pericolosamente ravvicinate, [...]
Walter Siti, autore troppo “impegnato”
Nei confronti di Walter Siti, quando mi sono misurato con qualche suo romanzo, sono sempre rimasto alquanto perplesso, incerto tra l’adesione e la riserva. Dovute, queste, per un eccesso di impegno dell’autore a misurarsi con grandi cause, magari pure prendendole di striscio, evitando di pronunciarsi. Caso tipico il “Resistere non serve a niente”, la sua opera più nota che gli ha meritato [...]
Valeria Argiolas: un abile intervento di cesoie
Non so perché nella mia attività di critico letterario, come sa chi per caso abbia qualche conoscenza dei miei lavori, preferisco in genere occuparmi di narrativa piuttosto che di poesia, mentre l’altra mia prevalente occupazione di critico d’arte dovrebbe portarmi a una maggiore vicinanza alla poesia. Invece tendo a evitarla, forse perché la temo propensa a cadere nel difetto che si [...]