Dom.26.1.25(noi e Trump)
L e dichiarazioni di Trump al suo insediamento mi hanno fatto pensare a quelle di un generale Vannacci, solo più tronfio e altisonante. Purtroppo, quello che lo ha fatto vincere, la paura delle immigrazioni dalle frontiere, una paura che certo ha pesato anche su di noi ma nel modo del tutto ingiusto, in quanto noi abbiamo bisogno di braccai per i lavori che i nostri non vogliono più fare e per riempire le culle. Lo dicono sia la Confindustria, sia la Banca d’Italia che abbiamo bisogno di migliaia di immigrati. Contro questo spauracchio Trump si è dichiarato disposto ad annullare un sacro principio della costituzione statunitense, il diritto di cittadinanza per chi nasce nel suolo di questo territorio, da noi di ciò non si parla neppure più. Un altro tratto differenziale è che noi abbiamo promosso la favola del riscaldamento del pianeta per porre un freno all’uso di combustibile, petrolio, gas, che non abbiamo, negli Usa invece un simile divieto non funziona quindi Trump lascia piena libertà di ricorrere a qualsivoglia specie di trasporto. Infine, come un Vannacci qualunque, anche Trump inveisce contro i virologi, per fortuna che Biden ha concesso loro un indulto a priori se no ora li vedremmo perseguitati. Poi c’è la questione dei dazi, che però potrebbe anche funzionare nei due sensi. Comunque, tempi brutti ci aspettano.