Attualità

La collezione di Stame

La collezione Stame e le sue vicende

   Artribune dedica un giusto omaggio alla collezione che il notaio Stame aveva raccolto nella sua residenza al piano nobile del Palazzo Bentivoglio. Un Palazzo esemplato sul Farnese di Michelangelo ma con in più un carattere vicino alle prigioni di Piranesi, per un porticato in un drammatico chiaroscuro,  e anche con il disordine   di accogliere nei suoi recessi tanti studi di artisti bolognesi. Al piano nobile Stame aveva raccolto una collezione abbastanza tradizionale di maestri del Novecento italiano, ma Artribune dimentica di menzionare un mio ruolo. Allora ero molto interessato al Simbolismo europeo, alla pari con Emilio Bertonati, nel suo doppio ruolo di studioso all’ombra di Tateori e di gallerista , Gallrris del Levante a Milano, interessata proprio al Simbolismo europeo, da cui la mia anicizia con lui.  Ma poi era passato agli Esrssionisti tedeschi, quelli di seciondo livelo, nion cioé i Grosz e Dix, fin troppo noti, bensì figure minori come Radziwill, Grossberg, Schad, che però in quel momento erano in piena rivalutazione. Io li consigliai a Stame, che infatti li acuistò, traendone un ottimo vantaggio finanziario. Il Palazzo Bentivoglio è rimasto degno della sua storia, infatti ora al pianterreno ora ospita un facoltoso parente di Sergio Vacchi che con l’aiuti della moglie ha ri ristrutturato il sotterraneo dive si tengono mostre rare ma squisite. Francamente  non so che fine abbiano fatto le opere tedesche acquistate da Stame.

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