Ho ricevuto dalle Edizioni Guanda tre romanzi di autori stranieri. Grato dell’invio, ritengo doveroso parlarne qui, uno per volta. Comincio da Maggie O’Farrel, cinquantenne scrittrice irlandese di cui confesso di non aver letto alcuna delle sue opere precedenti, dirigo quindi la mia attenzione all’opera ora ricevuta, “Nel nome del figlio Hamnet”. Sarebbe un romanzo che osa frugare nella [...]
Category Archives: Letteratura
Delillo, un silenzio toppo affrettato
Nel 2008 avevo recensito sull’”Immaginazione” “L’uomo che cade” dello scrittore statunitense Don Delillo. affrontando un ragionamento impegnativo circa due componenti di ogni narrazione, la parte di vicinanza al vero, al quotidiano, ma l’obbligo di farvi entrare anche una dose “mitica”, di eventi eccezionali. Insomma, il rapporto tra storia, nell’occasione ricordavo che la parola [...]
Canella, il buon sapore delle sue Nughette
Devo un convinto omaggio a Leonardo Canella, autore ferrarese che da tempo segue la mia attività indirizzandole espressioni di consenso che giungono anche a fargli sostenere l’arduo e ingrato compito di divenire presentatore dei miei libri. In definitiva, al di là della differenza di anni, c’è parallelismo nelle nostre carriere, in quanto pure Leonardo è partito dalla critica d’arte, rivolgendosi [...]
Veladiano, dal maledettismo al buonismo
Sono intervenuto due volte su altrettanti romanzi di Mariapia Veladiano, in entrambi i casi con giudizio negativo, contestandole di andare a pescare vicende clamorose, incesti, testa-coda tra nonni e nipoti, malattie inesorabili e alienanti, ovvero il ricorso a ingombri psicosomatici pesantissimi, che però, altro limite da me rilevato, non venivano accompagnati da efficaci cartelle cliniche circa [...]
Carofiglio, una tela di Penelope non troppo industriosa
Ebbene sì, confesso che sono anch’io un consumatore di gialli, mi precipito a leggerli con l’ansia di giungere allo scioglimento, salvo poi a provare un certo disgusto di essere caduto nella trappola, e quasi sentendomi colpevole come di chi ha ceduto a un vizio inconfessabile. E’ la reazione provata leggendo l’ultimo prodotto di Gianrico Carofiglio, “La disciplina di Penelope”, annunciato [...]
De Giovanni, fiori, male o bene odoranti?
Come tutti, sono un buon consumatore dell’ondata di gialli o polizieschi da cui attualmente siamo i invasi, sia nel cartaceo sia sugli schermi televisivi, un fenomeno da valutare più con parametri di sociologia che di critica letteraria, basta riconoscere che non si tratta certo di invasioni inusuali, qualcosa del genere, e forse in proporzioni perfino maggiori, è avvenuto in altre epoche, si [...]
Valentina Mattia, una positiva mediocrità
Io mi considero come una specie di “narrato-mat”, cioè di dispensatore quasi automatico di giudizi su opere narrative che mi vengano spedite proprio per ottenere un mio responso. E’ il caso di Valentina Mattia, che mi ha inviato un suo “Complici senza destino”, uscito da un a me ignoto Golem Edizoni, peraltro in linea con questa autrice impastata di modestia, come modesto, e deciso a [...]
Martinoni: quando Ligabue era solo Laccabue
Ricevo il libro di Renato Martinoni, “La campana di Marbach”, titolo che in sé non dice molto, ma ci pensa a far luce il sottotitolo, “Antonio Ligabue. Romanzo dell’artista da giovane”. Preciso che non so nulla dell’autore, dotato però di un curriculum molto ragguardevole. E che inoltre rifuggo in genere dall’occuparmi di biografie dedicate ad artisti illustri, soprattutto se “maledetti”, [...]
Barbolini, un’offerta golosa di antipasti
Buttarsi sui racconti, per un narratore, è una tentazione e anche un rischio. Per un verso, si sente stimolato alla massima libertà, come un artista visivo in fase di bozzettismo, senza l’obbligo di “finire”. Ma per un altro verso proprio questa larghezza di possibilità può anche causare una dissipazione. Forse è come istituire un ufficio progettazione per il futuro su cui converrà [...]
Fusé, giuste “direzioni”, “attese” mantenute
Una lieta sorpresa mi è venuta dal romanzo di Adelio Fusé, “Le direzioni dell’attesa”, oltretutto uscito da una casa editrice, quale la Manni, a me molto cara, ma anche severa nelle sue regole, per cui non mi è consentito intervenire con una recensione favorevole a quest’opera proprio nelle colonne della rivista “l’Immaginazione”, tra i frutti più importanti di questa Casa, dove [...]