Attualità

Dom, 3-12-23 (EUR)

Non si può evitare di parlare dello smacco subito dal nostro Paese arrivando buon ultimo su tre concorrenti nella contesa di aggiudicarsi una prossima Expo, ma c’erano parecchi elementi per farci presagire e temere un simile esito miserabile. Intanto, il fatto che fosse passato poco tempo dal precedente  Expo ottenuto da Milano. E poi, si sa che nel consessi internazionali, tipo ONU, l’Occidente è in piena recessione, alla maggioranza dei Paesi sarà sembrato un invito a nozze andare a colpire un debole esponente di questo fronte, senza temere possibile rappresaglie. Non dimentichiamo che la maggioranza dei Paesi rappresentati dall’ONU è di fede mussulmana, o di altre religioni, in genere tutte contrarie alla Roma papista. Infine, se abbiamo dovuto denunciare un Qatar Gate, chissà come dovremmo farlo per un Arabiangate, certo la RAU deve aver profuso soldi a profusione per conquistare i voti necessari, sarebbe interessante tentare di fare una cifra anche solo approssimativa in tal senso. Forse a vantaggio di Roma ci poteva essere un solo fattore, non il fascino invecchiato di una città che tutti conoscono, e neanche di una storia secolare che molti ignorano, ma il fatto che una Expo noi l’avevamo avuta, e avevamo anche predisposto una intera città per ospitarla, secondo i più avantati canoni architettonici di allora, l’EURm che è ancora là come evidente testimone, e dunque l’unico dirotto forte che potevamo vantare era quello che ci fosse concessa di completare un’impresa interrotta dalla guerra.

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