Attualità

Dom. 29-4-18 (sillogismo)

Siamo in preda alla mala genia dei commentatori politici, quelli stessi che fino a un momento fa predicavano l’immancabile accordo tra la Lega e i Cinque Stelle, mentre un poverino e squalificato come lo scrivente aveva fatto notare fin dal primo momento che mai Salvini avrebbe abbandonato lo scudo protettivo proveniente dalla alleanza con Berlusconi, per andare nudo e crudo, col suo solo 17% di voti, a un abbraccio stritolante col ducetto presuntuoso che è Di Maio, interessato solo e in primis a fare il capo del governo. Ora quei commentatori prevenuti e balordi hanno adottato un sillogismo di questo tipo: premessa, Matteo Renzi è il genio del male, colui che con la sua presenza rovina sia il Paese intero sia il Pd. Premessa minore, non ci possono essere dubbi che egli respingerà il matrimonio con Di Maio e compagni. Conclusione: evidentemente questa matrimonio “s’ha da fare”, solo in esso c’è la salute dell’Italia e del Pd. Spero che stasera l’intervento di Renzi nella trasmissione di Fazio fughi per sempre questa prospettiva, per la quale oltretutto non ci sono i numeri, se la si seguisse ne verrebbe fuori una maggioranza di pochissimi voti, senza contare gli inevitabili franchi tiratori a ogni votazione segreta, a cominciare da Renzi e dal suo giglio magico, che naturalmente renderebbero pan per focaccia a tutti gli oppositori interni che quando lui era in soglio gli votavano contro appena possibile.
E dunque, non resta che formare un governo con un solo compito, rabberciare una nuova legge elettorale che consenta di sciogliere il garbuglio e di darci un partito o una coalizione vincenti. Si noti che una ennesima bestialità della stupida congrega dei commentatori “dei miei stivali”, direbbe il da me tanto amato Craxi, si ostina a dir male del Rosatellum, che invece, introducendo seppur parzialmente i collegi uninominali, ha attenuato l’effetto perverso del proporzionale puro. La parola è alla Consulta, altra congrega di pavidi e indecisi a tutto, ai quali tocca indicare un conveniente premio di maggioranza. Purtroppo tutto fa pensare che questo premierà il blocco di destra, mentre il Pd al momento non ha alcuna possibilità di rimonta, forse perderà consensi ancora di più. Quanto ai Cinque Stelle, se la sognano, di raggiungere una maggioranza consistente. Ma pazienza, sarebbe pur sempre il modo di ritrovare un bipolarismo nella situazione politica. Non è forse vero che questo accade regolarmente nella maggiore democrazia occidentale, negli USA? Era inevitabile, l’ho detto altra volta, che dopo due successi consecutivi dei Democratici la palla dovesse ritornare ai Repubblicani, seppure nella persona del pessimo Trump. Ora dobbiamo fare scongiuri che lui non commetta troppe bestialità, del resto pare proprio che qualche volta ci azzecchi. E dunque, dobbiamo rassegnarci a un ritorno al comando del duo Berlusconi-Salvini, sperando che la saggezza senile del primo riesca a temperare le velleità temerarie del secondo. Poi, chissà a una prossima occasione potrebbe ritornare il turno della sinistra, nella speranza che il qualunquismo dei Pentastellati prima o poi si sciolga come neve al sole.

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