Arte, Letteratura

Ballestra e Pincio

Si avvicina l’assegnazione del Premio Campiello, quindi come d’abitudine mi accingo a fare in merito le mie sceelte. Vedo che nella cinquina ci sono due pezzi da novanta, Silvia Ballestra e Tommaso Pincio. Il pubblico generico dei votanti a quel premio darebbe una ennesima prova di insensibilità agli autentici valori letterari se si lasciasse scappare dalla vittoria finale uno di questi protagonisti, Devo però esprimere qualche delusione, la Ballestra non continua nella strada che aveva annunciato, Un nuovo niizio che pronetteva una svolta, anche se non l’aveva favorita in una sua partecipazione  allo Stregam ma a modo mio l’aveva riconpensata invitandola alla serie di presntazioni che in passato tenevo a Cortina d’Ampezzo, In questi caso ritorna a un suo ckassico, la vita di Joyce Lussu, con cui aveva interrotto la serie vincente delle avventure giovanili con tutti gli smarrimenti di cui sono vittima i giovani  dei nostri giorni, Ma anche Pincio, altro concorrente di riguardo, lascia cadere definitivamente  i suoi  viaggi avventurosi nei regni dell’inverosimile e del futuribile preferendo, come fa da qualche tempo, aggirarsi in misura molto concreta per le vie di Roma, ma in tal modo entrando in concorrenza con Francesco Piccolo, Tuttavia mi riservo in prossime puntate di osservare più da vicino questi due testi altamente meritevoli, il che non si può dire del terzetto dei concorrenti, di cui mi occuperò più da vicino, nella speranza che la giuria popolare non  anteponga uno di questi prodotti ai due classi

Standard