Arte

Gagosian a Basilea

Ricevo ogni giorno dalla multinazionale Gagosian decine di inviti a mostre nelle più diverse parti del mondo a cui ovviamente non posso partecipare di persona, mi accontento di vederle attraverso google. Un tempo ce la facevo a visitare e recensire le mostre nella sede di Roma. Ora ricevo un succoso estratto di quanto Gagosian espone alla Fiera di Basilea, segnalo con molto interesse l’opera di Nathaniel Mary Quinn, non so se si tratta del figlio del grande attore Anthony da me una volta incontrato in una trattoria romana, che però mi sembra dedio usualmente a sculture gigantesche. Qui c’è pur sempre la dimensione colossale, ma affidata a corpi elastici, quasi dei copertoni compressi l’uno all’altro e dotati di fisionomie umane, che ovviamente sotto la forte compressione cui  sono sottomesse si dilatano, schizzano quasi fuori dalle orbite. E’ una soluzione intrigante dotata di quei coefficienti di novità che riesce sempre più difficile rintracciare, E che invece vengono meno nelle opere, presenti nella medesima rassegna, di grandi firme, per e esempio di un Murakami che intristisce le sue visioni usualmente scintillanti e piene di impeto vitalistico. E si fa anche fatica a decifrare un Anselm Kiefer, che conferma le sue difficoltà di emersione quando ci dà delle visioni di acquitrini, mentre forse il suo meglio è quando balza fuori da quelle distese un po’ indifferenziate per abbracciare un  linguaggio vigorosamente plastico, fino alle torri giganteggianti nello Hangar

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